Da tempo ormai si afferma che Marte un tempo aveva tutte le condizioni per sostenere microbi viventi, e a confermarlo un'analisi chimica effettuata dal rover Curiosity.
Il rover Curiosity sulla superficie di Marte |
Il robot ha analizzato un campione di roccia, prelevata nell'area del Gale Crater conosciuto come Yellowknife Bay (prende il nome dai Territori del Nordovest del Canada, a causa del collegamento con le rocce più antiche del Nord America).
Il campione in polvere, raccolto nel mese di febbraio, si presenta a grana fine e contiene minerali argillosi e altri composti che suggeriscono l'antica presenza di un bacino con acque né troppo acide, né ossidanti o salate. Addirittura lo scienziato John Grotzinger, ha affermato che i risultati sono stati talmente soddisfacenti, che se ci fosse stata ancora acqua su Marte sarebbe stata potabile.
Oltre all'argilla, nel campione, sono state trovate molte altre sostanze chimiche come: composti dello zolfo, i quali potrebbero fornire energia chimica a solfobatteri, come quelli presenti sulla Terra nel ciclo biogeochimico dello zolfo e nei laghi meromittici; anidride carbonica, che potrebbe essersi formata in seguito alle reazioni che coinvolgono le rocce carbonatiche; e inoltre una piccola quantità di composti organici semplici come il clorometano (ClCH3) e il diclometano (2-ClCH2), scoperta importante in quanto sono elementi fondamentali per la costituzione della vita.
I ricercatori hanno in programma di praticare un altro foro nel mese di Maggio, per confermare tali risultati e per trovare un quantitativo maggiore di carbonio organico, anche se tuttavia Curiosity non è adeguatamente attrezzato per la ricerca della vita stessa.
Yellowknife bay |
La sonda è atterrata su Marte il 6 Agosto e due mesi dopo si è imbattuto in un antico fiume, seguendo il letto è arrivato a Yellowknife Bay, dove ha effettuato la perforazione.
Gli scienziati hanno precisato che il rover non ha ancora raggiunto il Monte Sharp, un'area in cui gli strumenti in orbita attorno a Marte avevano già individuato segni di acqua, e così il ritrovamento di minerali argillosi prima di arrivare alla destinazione è stato un grande risultato inaspettato.
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